sabato 18 gennaio 2014

venerdì


Poteva essere una pessima giornata, i presupposti c’erano tutti vista la pioggia ed il cielo plumbeo,  invece dal dentista è andata meglio del previsto e soprattutto il pomeriggio è scivolato via con grande soddisfazione. 
Lo so che (per il momento) sono una nonna mancata, è proprio per questo faccio la zia e con i bambini le ore mi scappano via. 
Ci siamo ritrovati a giocare a dama ed ho perso con disonore, che ci posso fare se mi annoio e perdo la visone del gioco nel suo insieme. 
Poi Indovina chi, ed anche lì ho perso mi son confusa con le tesserine ed ho fatto un gran pasticcio. 
Abbiamo cucinato insieme e con grande entusiasmo, qui ho fatto la mia figura! poi abbiamo messo a posto la spesa, steso il bucato, piegato un po’ di mutande, giocato con il mio cellulare e fatto le costruzioni. 
Non si può dire che siamo stati con le mani in mano. 
Ma stare con i piccoli è sempre un gran balsamo per il mio cuore.  
Sono tornata a casa leggera e soddisfatta, per alcune ore ho tenuto i pensieri lontani dalla mia mente e questo mi fa un gran bene.

Poi è arrivata la sera e la telefonata del dolore, che dilania e massacra. Ho ascoltato, ho timidamente cercato di dare conforto e poi son venute le lacrime di dolore e di rabbia. 
Ma non serve a nulla, niente può fermare la malattia e ogni attimo può essere l’ultimo.
Avevo ricevuto una sua foto del 5 gennaio, il bambino di sempre, forse un po’ pallido ma teneramente abbracciato al suo fratellone sorridente e apparentemente sereno.
Nella foto di stasera è (come scrive il suo papà) gonfio, spelacchiato, dolente, non cammina più. Ma sorride E’ straordinario. 
E’ lui la forza, lui quello che muove me.  

Ed io non ho più pensieri e quasi mi vergogno perché la mia vita va avanti e faccio programmi e progetti.

E’ così la vita? 
 Cosa posso dire loro? 
Quale è il conforto, se c’è un conforto? 

12 commenti:

  1. non si può dire che ci sia un modo, penso solo il star loro vicino ad ascoltare a far coraggio con la sola propria presenza, perché non ci sono parole quando un bambino soffre per portar conforto!
    una ben dura prova! coraggio mia cara, un abbraccio...

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    1. Resto lì come una statua di sale, ma loro guardano avanti ed io con loro (anche se credo un futuro non ci sarà)

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  2. Succedono cose profondamente ingiuste e questo è uno di quei casi. Ma tu devi andare avanti con la tua vita, cosa altro potresti fare?

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    1. Certo la vita va avanti e tutto questo mi aiuta in verità ad apprezzare ancora di più tutto quello che ho

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  3. Mi dispiace moltissimo...
    Un bambino non dovrebbe mai e poi mai conoscere la sofferenza.
    Un abbraccio

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    1. Vorrei che non soffrisse ma pare che sia entrato nel tunnel peggiore

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  4. è straziante...e incomprensibile :(

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  5. è così straziante!!... sarebbe bello avere tutte le risposte ma non è così
    si fa il meglio che si può, sempre e comunque
    e questo deve bastare

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  6. Non ci sono parole, quando si tratta di dolori così.

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